Comizio di apertura
del candidato a Sindaco
Daniele Cirioli
INSIEME per ALIFE
|28 aprile 2011|
Carissimi amici, buona sera a tutti.
Vi ringrazio di cuore della vostra presenza.
Dopo solo due anni, ci ritroviamo di nuovo immersi nel pieno di una campagna elettorale: c’è da decidere chi dovrà governare la nostra Città i prossimi cinque anni. Io sono il capitano di questa squadra, il candidato alla carica di Sindaco della Lista N. 1, “Insieme per Alife”, che si contende il voto con l’altra Lista, la N. 2, capeggiata da Peppino Avecone.
Con sincerità e con affetto invio un caloroso saluto e un “in bocca al lupo” a Peppino e ai singoli Candidati alla carica di consigliere comunale nella sua Lista. Sono certo di interpretare anche il loro pensiero augurando a tutti noi, ad Alife, una campagna elettorale fattiva, concreta e garbata. Una campagna elettorale che prende avvio con una settimana di ritardo, per aver dato il giusto silenzio ai giorni che hanno preceduto la festività della Santa Pasqua. Adesso bisogna recuperare tempo e fornire i Cittadini di ogni informazione sulle Liste e soprattutto sui programmi amministrativi affinché possano esprimere un voto consapevole. Speriamo di avere comizi appassionati ed entusiasmanti; speriamo soprattutto di mettere in discussione tante e valide idee per superare questo particolare momento storico che vive la nostra cara Alife.
Il futuro che ci attende, cari amici, deve essere il tempo della ricostruzione sociale ed economica della nostra comunità. Un tempo di speranza, di risveglio sociale e di ripresa economica. Ci lasciamo alle spalle anni di amministrazione che non hanno precedenti nella storia del nostro Municipio. Adesso bisogna voltare pagina: urge ripartire e bisogna farlo con nuovi Amministratori, capaci e competenti, con le idee chiare di quello che si vuole per la nostra Città e, in particolare, per il futuro dei Cittadini e dei figli di questa terra. La squadra di “Insieme per Alife” ha tutti questi requisiti.
La mia esperienza amministrativa comincia due anni fa circa. Insieme a un gruppo di amici, in occasione delle elezioni amministrative del 2009 mettemmo su la Lista ViviAlife che riuscì ad eleggere un consigliere di minoranza. Il gruppo è andato avanti in questi due anni; mi ha sempre accompagnato e sostenuto in ogni azione amministrativa e sociale. Sono stati due anni di intensa attività di opposizione che ha prodotto i risultati che sono sotto gli occhi di tutti. Una cosa devo sottolineare: siamo stati sempre e solo dalla parte dei Cittadini. Cittadini con i quali abbiamo voluto sintonizzarci su un canale informativo costante, quotidiano, utilizzando anche i mezzi della moderna tecnologia. Lo abbiamo fatto perché siamo convinti che soltanto se il Cittadino è informato può controllare l’operato dei propri amministratori. Lo abbiamo fatto con un blog su internet, con un giornale periodico (la Rinascita) e con articoli sui quotidiani locali che, dietro ad un caffè, ogni mattina, sono il primo approccio al sociale nei bar cittadini.
In questi due anni ci siamo assunti le nostre responsabilità, in ogni sede dovuta e opportuna. Abbiamo risposto in questa maniera al nostro compito di Opposizione che ci era stato affidato dal Vostro voto: non abbiamo mai voltato la faccia dall’altra parte per poter dire di non aver visto; non ci siamo mai turati gli orecchi per poter dire di non aver sentito; non ci siamo mai tirati indietro quando bisognava testimoniare la realtà dei fatti. Il tutto – e lo dico con il cuore in mano – perché convinti di fare bene per la nostra comunità e per Alife, in uno squisito spirito di servizio.
La Lista “Insieme per Alife” che mi candida a Sindaco, cari amici, conserva questa concezione di vita amministrativa, completandola e perfezionandola con altre forze partitiche e civili di Alife. “Insieme per Alife” è una lista civica. Lo ripeto: è una lista civica. Non si ispira né al centro sinistra né al centro destra del panorama politico: si ispira solo ed esclusivamente al bene comune dei Cittadini. “Insieme per Alife” è una Lista formata da persone che hanno anche una tessera partitica (Pdl, Pd, Idv, Sel per esempio); ma questo non condiziona e non condizionerà in nessun modo l’attività amministrativa che sarà rivolta al fine esclusivo del bene comune. Mi faccio personalmente garante che nessun ordine di scuderia partitica prevarrà mai sull’obiettivo del bene dei Cittadini di Alife: vi garantisco che nessuna logica di schieramento partitico o di potentati familiari prenderanno mai il sopravvento nelle decisioni, così da farci rinunciare alla libertà di amministrare senza lacci e lacciuli di convenienza e opportunismo. Ne abbiamo visti fin troppi di onorevoli Deputati e Senatori cavalcare le scene dei comizi elettorali. Ma – chiedo a Voi – mica ci hanno tutelato dallo stato di decadenza in cui è finito il nostro vivere sociale? Noi di “Insieme per Alife” abbiamo una grande ricchezza da donarvi: la libertà di un autogoverno. Cioè la possibilità di gestire questo nostro Comune perseguendo il bene della nostra terra e della nostra gente. Siamo persone che viviamo il quotidiano ad Alife, che portiamo a scuola i nostri figli, che vorremmo far crescere ad Alife anche i figli dei nostri figli. Siamo una squadra! Non siamo infatti tredici persone che si sono ritrovate unite per caso, no! Il nostro è un “gruppo” affiatato, un gruppo convinto che solo facendo unione e squadra, che solo contando sempre sull’appoggio degli altri dodici della Lista, si può avere il vero cambiamento per Alife. Siamo tredici persone, ciascuna con una propria personalità, con proprie competenze, con un proprio carattere, con proprie aspirazioni…..e tutte – veramente “tutte” – con un’esuberante voglia di “fare” e “fare bene” per Alife, per gli alifani, per il futuro della nostra terra.
Il futuro che ci attende, cari amici, deve essere il tempo della ricostruzione sociale ed economica della nostra comunità. Un tempo di speranza, di risveglio sociale e di ripresa economica. La mia principale attenzione, nei due anni di amministrazione, è stata rivolta principalmente alla questione contabile del nostro Comune. Il contabile – le risorse finanziarie comunali – non è qualcosa di secondario per amministrare una città: è la parte fondamentale. La politica, oggi, è diversa da quella degli anni passati. Un tempo, il politico doveva solo decidere quali azioni mettere in atto e i soldi arrivavano dallo Stato, dal governo centrale. Oggi non è più così, ma anzi il processo funziona all’incontrario. Lo Stato, il governo centrale, mette a disposizione del Comune un certo ammontare di soldi e sulla base di questi gli amministratori devono decidere le iniziative sul territorio. Dunque non è più la politica che fissa i soldi da spendere, ma sono i soldi a stabilire le azioni da svolgere sul territorio. E’ come una torta da dividere in tante fette: una fetta ai servizi sociali, una all’urbanistica, un’altra alle scuole, un’altra agli investimenti. Questa torta, in termini burocratici, si può chiamare con due termini: Bilancio e Rendiconto. Due termini che sono tornati spesso alla ribalta in questi due anni di amministrazione sui giornali, nelle piazze e nei discorsi porta a porta.
La contabilità del nostro Comune, cari amici, era praticamente inesistente. Bilanci e Rendiconti con numeri a dir poco surreali. Dunque, la prima azione che occorre fare sul Comune, oggi, è una messa in ordine dei conti e dei bilanci. In un anno solare vanno sempre approvati due documenti: il Bilancio e il Rendiconto. Per rendervi l’idea di quello che sto dicendo, sappiate che la prossima amministrazione, appena si insedierà, dovrà approvare il Rendiconto dell’anno 2009 (oggi approvato dalla Giunta comunale), il Rendiconto dell’anno 2010 e il Bilancio di previsione dell’anno corrente.
E’ una situazione di “stallo” finanziario quella in cui versa il nostro Comune. Una situazione difficile, molto difficile, ma non impossibile da risolvere. L’importante è non far ricadere sui Cittadini gli oneri del risanamento. A tal proposito ho letto il 21 aprile scorso, su un quotidiano locale, la proposta che Avecone ha messo nel suo programma per il risanamento del bilancio. La proposta prevede, tra l’altro, di “procedere ad un adeguato piano di dismissione degli immobili comunali”. Questo di vendere gli immobili comunali è stato un tentativo provato dall’attuale amministrazione e al quale mi sono fortemente opposto (spero ricordiate il manifesto “Saldi di fine gestione”). Vendere gli immobili comunali per pagare i debiti non mi pare una soluzione favorevole ai Cittadini. Alcuni di questi immobili possono ben essere utilizzati per altre finalità e per altri scopi. Per attività ludiche, per esempio; oppure da dare in gestione alle nostre associazioni locali.
Il problema meriterebbe molto più tempo per essere illustrato e discusso. Tuttavia, nella sintesi imposta da questo comizio elettorale, vi spiego qual è la nostra ricetta per riportare in equilibrio finanziario le casse del nostro Comune. La soluzione sarà una gestione rigorosa delle risorse finanziarie, perché tutto sommato i soldi arrivano nelle casse comunali, ma devono essere meglio gestiti. La soluzione sarà impiantare una sana e prudente gestione contabile, delle entrate e soprattutto delle spese, affiancata da un piano di rientro finanziario ripartito su due o tre anni così da soddisfare subito anche i creditori e, soprattutto, per evitare il ritardato pagamenti di stipendi. Abbiamo a cuore, più di tutto, i Cittadini: faremo in modo, pertanto, di non far ricadere un solo euro sulle loro spalle a titolo di nuovi o di maggiori oneri, sia in via diretta che indiretta come potrebbe realizzarsi con la vendita del patrimonio immobiliare.
A questo proposito, poi, c’è una cosa che mi incuriosisce tanto. E’ questa: il programma di Avecone è stato condiviso da tutti i candidati alla carica di consigliere comunale? Mi spiego meglio riformulando l’interrogativo: la soluzione della vendita degli immobili è stata condivisa e sottoscritta anche da Emilio Del Giudice e da Alfonso Santagata? Dico questo perché i due consiglieri, seduti con me nei banchi dell’opposizione, si sono opposti con me e hanno votato con me contro la delibera dell’attuale maggioranza per la vendita degli immobili. Come è che adesso, invece, sono favorevoli? Perché hanno avuto questo cambio di opinione?
Il nostro programma elettorale, cari amici, mira a tre principali obiettivi:
a) un’amministrazione compartecipata;
b) una maggiore e migliore vivibilità della Città;
c) lo sviluppo del territorio.
Amministrazione compartecipata significa gestire il Comune alla luce del sole, nella massima trasparenza e con il coinvolgimento dei Cittadini. Gli alifani devono sapere giorno per giorno tutto quanto succede sul Comune, le decisioni che vengono prese e quelle che non vengono prese. I Cittadini devono essere messi al corrente di ogni singolo euro che viene speso. Sono questi aspetti di fondamentale importanza su cui ho puntato molto nella mia precedente esperienza amministrativa – e credo di averne data sufficiente prova sul campo – e su cui punto tanto anche per la prossima amministrazione. Nei Cittadini deve essere sempre vivo l’interesse del sociale. La gestione della Città non è una delega in bianco data agli amministratori, i quali possono così fare e disfare a loro piacimento. No, non è così! Gli amministratori devono rendere conto del loro operato ai Cittadini giorno per giorno. Questo controllo ci può essere soltanto se i cittadini sono messi al corrente di quello che viene deciso sul Comune. Nei primi cento giorni di amministrazione provvederemo ad ammodernare la burocrazia municipale. Aggiorneremo lo Statuto e i Regolamenti per favorire le nuove tecnologie anche ai fini della fruizione di alcuni servizi (come le certificazioni da rendere attivabili via posta elettronica certificata). Provvederemo ad un sito internet aggiornato quotidianamente con tutti gli atti amministrativi del Comune, in modo tale che i Cittadini possano leggere e comprendere ciò che gli amministratori decidono per loro conto sul Comune.
Il secondo punto è una maggiore e migliore vivibilità della Città. Una maggiore e migliore vivibilità della Città significa costruire una collettività. Gli amministratori devono governare la Città garantendo puntualità ed efficacia di ogni servizio affidato alla gestione pubblica.
Maggiore e migliore vivibilità significa potenziare il servizio della Mensa scolastica, per esempio. Se saremo eletti, garantisco che il servizio mensa sarà gratuito per le famiglie che versano in stato di bisogno. Queste famiglie avranno i buoni mensa gratis per i loro figli per tutti i mesi e per tutti i giorni di scuola, e non soltanto per 30 o per 60 giorni come è avvenuto quest’anno. Rivedremo, a tal fine, la disciplina dell’Ise e dell’Isee mirando a favorire le famiglie che veramente stanno in condizione di bisogno, in un’ottica di vera giustizia sociale.
Maggiore e migliore vivibilità significa potenziare il mercato settimanale. Che deve essere un appuntamento da sfruttare come risorsa per lo sviluppo del nostro Paese e non come un fardello per la Città. Il mercato non deve punire i Cittadini con inutili intralci del traffico e non deve neppure penalizzare i nostri negozianti. Il mercato deve aiutare allo sviluppo commerciale di Alife. Deve servire a portare la gente per le strade cittadine; deve favorire l’arrivo di risorse finanziarie dai paesi limitrofi nelle casse dei negozianti di Alife.
Maggiore e migliore vivibilità significa liberare i Cittadini da potenziali rischi per la salute e, quanto meno, consentire una vita tranquilla e serena. Sotto questo aspetto, per esempio, valuteremo ogni utile iniziativa per impedire che i Cittadini della zone alte di Alife verso San Michele vivano insidiati dal pericolo della presenza di antenne e di ripetitori senza avere sufficienti risposte sulla pericolosità per la loro salute.
Terzo punto, infine, è lo sviluppo del territorio. Il nostro programma prevede un vero e proprio “progetto” di rilancio socio-economico di Alife. E’ una strategia di medio-lungo periodo che porterà Alife a riprendere il cammino glorioso che aveva un tempo. Il rilancio del turismo culturale è un punto centrale del nostro programma. Riteniamo che il settore terziario e dei servizi possa essere la chiave giusta per mettere in moto l’economia del nostro territorio e possa essere la risposta giusta ai bisogni di occupazione e nuovi posti di lavoro. Oltre a favorire l’accesso di Alife nei principali circuiti turistici regionali e nazionali, prevediamo di introdurre un paio di iniziative a richiamo anche nazionale da trasformare in appuntamenti annuali a forte richiamo turistico, nella bella cornice storica di Alife.
Serve poi un processo di riconversione dell’economia, da farsi anche con una certa urgenza. Prevediamo, a tal fine, di far ricorso agli strumenti normativi offerti dalle leggi nazionali per favorire gli insediamenti nella zona industriale, vincolandoli però a due precise condizioni: occupazione locale e integrazione socio-culturale. Che significa: primo, che le imprese che si insedieranno dovranno vincolarsi ad assumere manodopera locale, cioè cittadini residenti ad Alife; secondo, che lo sviluppo non dovrà mai ostacolare il rilancio socio-culturale, ma integrarsi ad esso. A tal fine, il Federalismo fiscale ormai alle porte sarà sfruttato come leva per richiamare nuovi investimenti e per rilanciare quelli esistenti.
Per lo sviluppo economico del centro città puntiamo a un solo obiettivo: attirare gente nelle nostre strade. Perché non può esserci alcun rilancio economico se manca chi fa acquisti presso i nostri negozianti. Una precisa volontà politica, negli anni passati, ha fatto sì che tutte le strutture pubbliche (uffici, ospedale, scuole) venissero localizzate in un solo paese, a noi assai vicino. Questo ha permesso un forte sviluppo sociale ed economico di quel territorio, perché ha portato e porta quotidianamente migliaia di persone a spendere e fare acquisti nei negozi. A ciò si aggiunga che Alife ha sofferto un processo di de-urbanizzazione che ha favorito lo sfollamento del centro storico. Adesso dunque ciò che serve prioritariamente per Alife è creare una “domanda”: occorre cioè attirare gente che chieda prodotti e servizi da acquistare. Un volta fatto ciò, la “offerta” seguirà naturalmente: cioè nuove imprese, nuovi insediamenti produttivi, nuovi negozi e, quindi, occupazione e posti di lavoro. Il turismo culturale, anche in tal caso, può essere la soluzione giusta per la ripresa economica.
Adesso mi avvio alla fine. L’ultima cosa che ho da fare è una rassicurazione. E’ la rassicurazione che non snatureremo il Vostro voto elettorale. Quest’anno ci sono solamente due Liste. Quella che vincerà porterà dalla parte della Maggioranza otto Consiglieri più il Sindaco; quella che non vincerà eleggerà quattro Consiglieri dalla parte della Minoranza. La mia e nostra rassicurazione è questa: non stravolgeremo il voto di Voi Cittadini. Se ci darete più voti, come speriamo avvenga, andremo a governare il Paese assumendoci in pieno la responsabilità che tale compito richiede; se ci darete meno voti andremo all’Opposizione e lì eserciteremo il nostro compito. Non faremo pertanto nessuno “inciucio” politico, per usare un termine giornalistico utilizzato quando le parti contrapposte di accordano per una spartizione del potere prima di una sfida elettorale o di voto. Questa rassicurazione serva a smentire alcune voci che girano per il paese e che sostengono che, qualunque sarà il risultato elettorale, la prossima amministrazione sarà “una cosa sola” tra le due Liste. A questo diciamo fermamente di no. Siamo contrari. Ciascuna parte eletta – Maggioranza e Opposizione – dovrà assumersi le rispettive responsabilità e dovrà svolgere il proprio ruolo che verrà deciso dal voto elettorale.
Adesso chiudo veramente.
Vi ringrazio dell’attenzione. Tra venti giorni possiamo decidere di dare una vera svolta al nostro Paese. Noi ci stiamo seriamente provando, ma solo “insieme” possiamo farlo!
Dateci fiducia, dateci il vostro voto.
Conto su di voi!
Ciao.
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